Giovanni Cotta
Giovanni Cotta (1480 - 1510)
Nacque a Legnago nel 1480 o nel 1482, e qui i genitori lo avviarono agli studi umanistici presso la scuola di Enrico Merlo; il giovane perfezionò così la conoscenza del greco e del latino al punto di poetare in questa lingua.
Chiamato giovanissimo nella segreteria del Comune di Verona, fece amicizia con nobili ed eruditi, fra i quali il camerlengo della Repubblica di Venezia, lo storico Marin Sanuto (1501).
Dopo un breve traferimento a Lodi (fine del 1502), grazie all’amicizia con il nobile Filippino Bodoni entra in contatto con l’Accademia napoletana del Pontano e si trasferisce nella città partenopea dove rimane per alcuni anni, continuando la sua attività di umanista e amministrando i beni di importanti famiglie: i Guevara, i Canaviglia di Montella e i Sanseverino.
Nel 1506 il Cotta fu presentato a Bernardino d’Alviano, monsignore di Nocera e fratello del condottiero tudertino Bartolomeo d’Alviano, che lo prese al suo servizio come segretario e diplomatico. Il Cotta seguì dunque l’Alviano nelle sue campagne militari al soldo della Repubblica di Venezia contro i Tedeschi e i Francesi e tra il luglio del 1508 e il marzo del 1509 soggiornò a Pordenone, dove il condottiero aveva riunito letterati ed artisti con l’intenzione di realizzare un’accademia.
Era presente alla sconfitta delle truppe veneziane a Ghiara d’Adda, il 14 maggio 1509, in cui l’Alviano venne fatto prigioniero dai Francesi.
Il Cotta cercò di ottenere il rilascio dell’amico con estenuanti trattative e nell’agosto del 1510 partì per Roma per perorare la causa del capitano presso il papa Giulio II. Raggiunto il pontefice a Viterbo, si ammalò di febbre e morì alla fine di agosto o agli inizi di settembre dello stesso anno.
Del poeta ci sono pervenuti 14 carmina latini e alcuni testi volgari. Perdute invece le Adnotationes in Propertium, le Adnotationes in Plinium e le Orationes. Collaborò all’edizione della Geographia di Tolomeo (Roma 1507).